30 dicembre 2009

Mendoza's Favourites


Alberto Radius - America Good-Bye (1979)

27 dicembre 2009

Mendoza's Favourites

Masters of Reality - Sunrise on the sufferbus (1992)

20 dicembre 2009

Mendoza's Favourites

Uriah Heep - Look at yourself (1971)

17 dicembre 2009

Mendoza's Favourites

Black Sabbath - Dehumanizer (1992)
"Computer God,
la mia preferita di Dehumanizer...
cmq, molto buono tutto
produzione sporca, hard rock...
bel disco davvero"
(03/08/09)

14 dicembre 2009

Mendoza's Favourites

Genesis - ...and then there were three (1978)
"mio classicone
invernale, un po' malinconico...
come me, oggi...
molto evocativo
"
(14/08/09)

10 dicembre 2009

Mendoza's Favourites

Yes - Going for the one (1977)


"meno male che ho su gli Yes...

la suite Awaken, su going for the one...

è sempre sublime"


(02/08/09)




07 dicembre 2009

Mendoza's Favourites

Rush - Power Windows (1985)

13 novembre 2009

Concerto per Mendoza, i video. Parte 2.

Nuovi video del Concerto per Mendoza. Un grazie a Matteo Carnio per il grande lavoro.

Dockery Farms:




Fox&Family:




Steel Flowers:




Midnitemaniacs:


10 novembre 2009

Concerto per Mendoza, i video.

Mendoza Rock Band /1




Mendoza Rock Band /2





Patrizia Pezzarossa




Sasha Torrisi

Concerto per Mendoza


Patrizia Pezzarossa

08 novembre 2009



Da sinistra: Omar Cappetti, Daniele Colombo, Christian Grillo, Cristiana e Antonio, Matteo Carnio, Matt Giuliani, Paolo Ronda, Valentino Valenti

07 novembre 2009

Concerto per Mendoza


Grazie a Matteo Carnio per aver pensato e organizzato questa serata e a tutti
gli amici musicisti, per aver ricordato Stefano nel modo migliore : con la sua musica.

Grazie Stefano ,
per esserci stato, ed esserci ancora,
sempre.

Giuliana

04 novembre 2009

29 ottobre 2009

Concerto Per Mendoza

Si esibiranno, dalle 21:

Patrizia Pezzarossa & Daniele Colombo;

Sasha Torrisi;

Dockery Farms;

Midnitemaniacs;

Steel Flowers;

Fox&Family;

Mendoza Rock Band
(Omar Cappetti, Matt Giuliani, Valentino Valenti,
Paolo Ronda, Matteo Carnio, Christian Grillo)

Videoproiezioni.

Ingresso con tessera Arci.

02 ottobre 2009

Concerto per Mendoza

Come promesso, il 6 novembre al Marmaja Live Club di Cusano Milanino si terrà un concerto in memoria di Mendoza. Grazie a Matteo Carnio e a tutti i ragazzi per averlo organizzato.
Qui sotto trovate i due manifesti del concerto.
DITELO AI VOSTRI AMICI! NON POTETE MANCARE!



clicca per ingrandire



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21 settembre 2009

Il ricordo di Samuel

...con Stefano ho suonato in giro nel 2000-2001 a cavallo di un periodo in cui aveva avuto dei problemi di salute e faticava a rimettersi in pista a suonare.


Ci siamo aiutati a rimettere il "drago" in volo e così abbiamo condiviso tante belle serate.

Ricordo che non capivo mai quando scherzava o parlava sul serio, i complimenti musicali erano risicati ma sinceri.

Per me è stato un amico, un uomo onesto e con la dolcezza malinconica in fondo ai suoi occhi trafiggeva chiunque gli parlasse. Colorava di allegria chi gli stava vicino ed era un bassista solido e soprattutto un insegnante d'amore per la musica.

Si stava realizzando il suo sogno di musicista e di anima dannata, purtroppo la sua mancanza lascia il dolore e quell'amaro in bocca di averlo voluto immaginare a suonare nell'olimpo dei suoi idoli.

Con tanto affetto Samuel

16 settembre 2009

Il ricordo di Yano.



E’ difficile trovare le parole per scrivere, in sintesi, un ricordo di Stefano. Il modo migliore per tenere vivi quasi dieci anni di amicizia è ricordare il lunghi discorsi affrontati sui temi più disparati, dalla musica (ovviamente) alla società, dai film all’attualità. Chiacchierare con il buon Mendoza era una di quelle esperienze che lasciano arricchiti, che regalano qualcosa di importante. Non era possibile non rimanere catturati dalla fluidità del suo modo di parlare, dalla lucidità del suo pensiero e dalla incredibile signorilità con la quale si rapportava con il prossimo. 


Stefano era uso esprimersi in modo ricercato e forbito, usando con proprietà e senza spropositi termini dotti e citazioni talmente raffinate che parevano uscire dalla bocca di un professore di liceo; era perfettamente conscio della sua cultura e della sua intelligenza, ma cercava sempre di non prendersi troppo sul serio, e non dimenticava mai di alleggerire l’altezza dei suoi discorsi cogliendo continuamente lo spunto per ironiche battute estremamente “british”, condite da buffe espressioni del volto e da qualche bestemmia qua e là a mo’ di punteggiatura.


La sua gioventù turbolenta, le esperienze difficili ed i problemi di salute avevano sicuramente un peso notevole sul suo modo disincantato di affrontare la vita, il suo lavoro e anche le altre persone, ma mai, mai l’ho visto trincerarsi dietro le sue “sfighe” per sottrarsi a quella lotta quotidiana che non è solo quella del sopravvivere, ma del migliorare se stessi e del dare uno scopo alla propria esistenza, in barba ai rompicoglioni, ai superficiali, ai fancazzisti e insomma a tutte quelle persone moleste che intralciano il percorso della vita e che Stefano con sicurezza scavalcava e spazzava dal suo cammino: non aveva tempo da perdere e non voleva perderlo a causa della stupidità altrui, e, su questo, non ho mai potuto dargli torto.


Potrei continuare per ore a scrivere pagine di aneddoti divertenti riguardo la nostra amicizia, ma preferisco che restino ricordi privati e speciali, non perché manchi la voglia o l’interesse di condividerli, ma solo per timore di non riuscire a renderne appieno l’importanza e rischiare in qualche modo di “rovinarli”…
Raccontarli senza di lui sarebbe come se una voce diversa dalla sua dicesse : “Io sono il Rock e voi non siete un cazzo”.


Ora che questo grande uomo ci ha lasciato, noi che abbiamo la fortuna di averlo conosciuto e di avere goduto di quella amicizia che regalava senza remore e senza sconti a chi gli stava accanto, ci sentiamo tutti un po’ orfani.
Arrivederci Stè.

15 settembre 2009

Ciao Mendoz

Descrivere in poche parole quello che Stefano e' stato per me non e' semplice,momenti indimenticabili sul palco e fuori,ore passate in macchina a macinare kilometri di strada per raggiungere posti in varie parti d'Italia e non,mail interminabili al pc in orari piu' disparati,mille prove per preparare vari repertori da proporre,musicisti e persone diverse,ma AMICI.
Abbiam condiviso la nostra passione per il Rock,senza tanti complimenti,mi ha trasmesso professionalita' e una carica che molte volte mi veniva a mancare,un musicista senza mezze misure,sempre.
Mi rimangono tantissimi ricordi,musicisti ,i quali senza Stefano non avrei potuto conoscere e che con il tempo sono diventati buoni amici,ma soprattutto rimane il peso della tua scomparsa.
Ciao Cicciuzzo.
ROCK'N'ROLL

Omar Cappetti
d.74

14 settembre 2009

Another Rock'n'Roll Swindle, recensione di Shapeless Zine.

pubblicata da Shapeless Zine

MENDOZA
Another Rock'n'Roll Swindle 

Etichetta: autoprodotto
Anno: 2007
Durata: --
Genere: hard rock/heavy metal 


Hey! Alzi subito la mano chi ha parlato di truffa (swindle) !!!
Si faccia vedere, se ha il coraggio, chi ha avuto la brillante idea di chiamare l CD in questo modo!
OK... OK... Se e' uno scherzo allora vi e' venuto proprio bene. Complimenti!
Gia', perche' le mie orecchie tutto sentono tranne che l'ennesima presa in giro al mondo del rock & roll. Qua tutto profuma di Iron Maiden, AC/DC, Black Sabbath e di ruffiano hard & heavy cosi' caldo che si rischia di rimanere con i timpani ustionati. Ma chi volevate prendere in giro?
Provate a sentire l'opener "R 'n' R Swindle" e se istintivamente la vostra testa non inizia a sbattere su e giu' il consiglio che vi do e' di farvi vedere da uno specialista. E di corsa!
"Words And Words" e' un brano teso come l'elastico di una fionda. Elettrico nel midollo e altamente infiammabile! E' un pezzo che mira in alto, altissimo, dove l'hard si accosta all'heavy con la passione di due amanti in astinenza da troppo tempo.
"Into The Void", sia per il titolo che per il sound monolitico e le pesanti ritmiche che lo strutturano, rimanda inevitabilmente allo stile dei Black Sabbath. La voce di Gabriele Grilli e' una strana creatura forgiata dalla combinazione di due ugole eccezionali, quella di Bruce Dickinson e di Ian Gillan. Fenomenale il sound della chitarra, cosi' robusto e compatto che sentirlo ad alto volume e' una goduria irrinunciabile.
Anche se Mendoza ci da dentro di brutto pure con la seguente "Wasted Time", non riesce a impedire al brano di risultare il piu' debole dell'album. Questa e' una song cadenzata e massiccia alla quale non avrebbe fatto male una diversa melodia vocale specialmente nella prima parte.
Ma se la fiamma si affievolisce solo una cosa si puo' fare: riattizzarla con del cherosene! Cosi', nel giro di pochi secondi, le orecchie si infiammano di nuovo e "Point Of No Return" , con un attacco che sembra il proseguimento del pezzo precedente, riprende il discorso interrotto poco prima. Che canzone bastarda! Spero che riesca a sprigionare la stessa carica anche in sede live. Fuck all!!!
Maideniana al massimo la conclusiva "Overload", semiballad ultrarocciosa e di pregiata fattura che svela l'animo piu' riflessivo e malinconico di Mendoza.
Peccato che per questo demo siano state concepite solo sei tracce. Uno sforzo in piu'avrebbe reso il lavoro ancora piu' grande e ambizioso. Ma, come si dice in questi casi, chi si accontenta gode! Quindi sai che c'e'? Spingo nuovamente Play e mi diletto un altro po'...
Nel frattempo quello che ci ha truffati tutti quanti dando al CD un titolo del genere non s'e' fatto ancora vivo. Ma guarda te... Mendoza... Mendoza... Che ragazzaccio!
Comunque io sono qui che lo aspetto eh? Che credete... Anzi, se ne ha voglia e se il risultato e'quello di cui abbiamo parlato poco fa, sono pronto a farmi truffare altre 10, 100, 1000 volte.
E voi?!
(Motley Skull - Dicembre 2007) 

Voto: 7.5 

Due parole di Hellvis su Mendoza.

Qui potete trovare la riflessione di Hellvis del sito Shapelesszine sulla scomparsa di Mendoza. Hellvis mi ha anche segnalato la sua recensione di Another Rock 'n' Roll Swindle.



Due parole su Mendoza

Ieri sera, non ricordo bene l'ora, mi sono collegato al newsgroup it.arti.musica.metal, come mio solito, e sono rimasto sconvolto dalla notizia relativa alla scomparsa di Mendoza. Anche in questo momento, scrivere le parola "scomparsa di Mendoza" mi fa accapponare la pelle. Stento davvero a crederci. Eppure, la notizia è tragicamente vera...



continua

10 settembre 2009

RENDEZVOUS 1986 LP



Fabrizio Nigro - Chitarra

Stefano Petrelli - Basso

Roberto Corda - Batteria

Dario Cuccolo - Voce

Mendoza TV.

Ecco alcuni video di Mendoza pubblicati su YouTube.









09 settembre 2009

Il ricordo di Matteo Carnio.

Su TrueMetal è stato pubblicato un bellissimo articolo in ricordo di Mendoza, al secolo Stefano Petrelli. Autore del pezzo è Matteo Carnio (Fury 'n Grace), che di Mendoza è stato grande amico nonché chitarra solista negli album R 'n' R Swindle e Last Dragon.

Ecco l'articolo.


06 settembre 2009

Mendoza, l'ultimo drago del rock.

L'icona Mendoza sul messenger è offline. La guardo inebetito per un tempo abbastanza lungo. Vorrei che apparisse ancora una finestra con scritto "Ciao, De Niro" (per via del mio nickname taxidriver) o "Uei Beppe!", ma non accade nulla. Mendoza è offline.

Sulla Usenet si rincorrono decine di post: i gruppi Chitarra, Rock e Metal sono pieni di cordoglio, incredulità e ricordi. Tutti vogliono dire la loro, il loro pezzetto di vita con Mendoza. Ricordi, battute, stima. Anche sorrisi sul sarcasmo che Mendoza di certo non lesinava e che taluni non apprezzavano. Pian piano, l'incredulità cede il passo alla consapevolezza e alla rassegnazione. Stefano Petrelli, Mendoza per la musica, è volato via sulle note del rock.

Anch'io stento a crederci, tuttora. Rileggo il suo ultimo SMS: "Grazie, caro. Non preoccuparti per me, sai che sono un osso durissimo. Ci sentiamo presto". Sentirsi era possibile, ma faticoso: negli ultimi giorni, proprio a cavallo di Ferragosto, non poteva assumere liquidi e parlare al telefono lo disidratava ulteriormente. Non stava bene, era chiaro, ma con la sua voce calda era quasi lui a tirarmi su di morale. Aveva progetti per il futuro, mi raccontava del MetalFest che stava organizzando in Veneto ad ottobre. Non faceva misteri sulla propria salute, un filo di autocommiserazione: "Pago per i miei errori".

Il suo eloquio forbito e la sua competenza musicale mi hanno sempre colpito al pari della sua umiltà. Polistrumentista, compositore, già insegnante in scuole di alto livello, era talentuoso e molto competente. La teoria e l'armonia le conosceva a menadito. Con scarsissimi esiti a causa dell'infertile terreno, in chat aveva provato a spiegarmi l'uso delle scale modali e qualche rock riff. Sarei rimasto a leggerlo per ore. Bassista di professione, suonava la chitarra con una sensibilità non comune. Eppure credo che avesse comprato una Squier da pochi soldi giusto per registrare Another Rock 'n' Roll Swindle. Niente fronzoli.

Non di rado leggevo sul newsgroup commenti e battute piuttosto sgradevoli su Mendoza. Attacchi mirati di troll a parte, che fanno parte delle regole del gioco della rete, alcuni male interpretavano il ruspante sarcasmo di Stefano cui, a onor del vero, non sfuggivano quisquilie e miserie nascoste dietro ai nickname. Mi arrabbiavo, leggendo quei messaggi, come se stessero offendendo un amico. Lo contattavo subito sul messenger, ma era lui a passarci sopra: "Lasciali scrivere le loro stronzate", era la sua usuale conclusione.

Tempo fa aveva comprato su Ebay una Dean bianca e nera. Aveva fatto un paio foto buffe e le aveva inviate per email: in una si era ritratto con la Dean a tracolla in cucina, davanti ai fornelli, intento a buttare gli spaghetti nella pentola sul fuoco. In un'altra, il suo grosso gatto sonnecchiava sul pre Rocktron, l'unico intruso tecnologico tra la sua chitarra e l'amplificatore. Era un po' come entrare discretamente nella sua casa e nella sua quotidianità di rocker che per me, eterno studente di pentatoniche dall'esistenza abbastanza tranquilla, avevano un che di esotico e misterioso. Mi soffermavo sui dettagli e sugli oggetti, con l'interesse quasi sognante di chi, non avendo mai varcato la soglia del proprio paesino, guarda una collezione di cartoline inviate da tutto il mondo.

Mentre registrava e missava meticolosamente le tracce dei suoi CD, pubblicati da un'etichetta, non riusciva a prendersi troppo sul serio. Parafrasando una celebre battuta de Il Marchese del Grillo, aveva scritto sulla sua pagina di MySpace: "Io sono il rock e voi non siete un cazzo". Mentre la prima parte della frase era incontestabile, la seconda era solo uno scherzo perché Stefano aveva sempre un minuto per parlare del più e del meno come per darti la sua competente opinione su un assolo, una linea di batteria, un missaggio, un Jazzmaster da comprare usato.

Parlavo spesso di Mendoza con gli amici. Gli mostravo e facevo ascoltare Swindle e The last dragon ed ero fiero di poter dire che io, quel ragazzo lì, lo conoscevo, che i CD me li aveva mandati lui e che durante la registrazione mi aveva inviato per email qualche traccia grezza, magari solo basso e batteria. Mi faceva sentire un po' "del giro", un privilegiato rispetto a chi compra un CD alla Fnac perché ne ha sentito un brano alla radio.

Ma sto divagando. Anzi, sto compiendo l'errore che proprio avrei voluto evitare: quello dei ricordi di un amico che non c'è più. Mi sono seduto di fronte al computer per scrivere qualcosa che non fosse banale, che fosse il mio piccolo, minuscolo pezzo di vita (solo sul web) con Mendoza, ma temo di non aver combinato molto. Volevo, forse, rivolgere un pensiero a chi ha davvero condiviso una vita personale e professionale con lui, e che ora ha un grande, doloroso vuoto: la moglie, i parenti, i musicisti con cui suonava. Chi, a differenza di me, gli ha almeno stretto una mano. Io non ci sono riuscito. Ma il suo rock e la sua voce calda sono più forti di qualunque rimpianto.

Pippo Piersantelli

04 settembre 2009

Il ricordo di Valentino Valenti.

Mi viene un po’ pesante scrivere queste righe anche perché sono sicuro di non aver ancora realizzato appieno la scomparsa di Stefano. L’ultima volta che l’ho sentito era pieno di cose da fare, era veramente infervorato e attivo per la realizzazione dei concerti, ci stava troppo dentro. Ricordo che le ultime parole che mi ha detto sono state: "Oh Io vado a fare un altro accertamento, ci sentiamo quando torno, prenota il biglietto per Novembre mi raccomando!".

Quello che posso dire è che sono felice di aver conosciuto una persona come Lui, orgoglioso di aver cantato per Lui, di aver diviso il palco con un artista del suo calibro. Nonostante il tutto sia avvenuto sempre molto in fretta, sia la registrazione, sia il suo ultimo live, conservo un ricordo chiaro e limpido di Stefano, la sua voce riecheggia spesso nella mia mente.

Con Mendoza parlare era davvero un piacere, di musica come di vita. Il suo modo ironico di affrontare i problemi è un esempio che mi ha segnato. E’ un modello al quale mi ispirerò per il resto della vita.

Un uomo tutto d’un pezzo, schietto e sincero, che nella sua vita ha conosciuto la vera sofferenza ed è riuscito a trasformarla in qualcosa di buono.

E’ stato un guerriero e da guerriero se n’è andato, combattendo fino all’ ultimo respiro.

Keep on Rockin’ fratello! Ovunque tu sia.
Con immenso rispetto
Valentino

Concerto per Mendoza.

Concerto per Mendoza.
6 novembre 2009, Marmaja Live Club, Cusano Milanino.